Il futuro della transizione energetica in Italia

Per poter finalmente sbloccare la tanto agognata transizione energetica non è una novità che sia necessario il giusto mix di fonti rinnovabili.

Purtroppo nel nostro Paese si sente parlare ancora troppo spesso di carbone e di combustibili fossili, soprattutto nell’ultimo periodo a seguito della guerra in Ucraina e per la forte dipendenza dal gas russo.

Secondo Aristide Massardo, professore di Sistemi per l’Energia e l’ambiente del Dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei trasporti dell’Università di Genova ed esperto a livello internazionale nel settore energetico, le centrali a carbone su cui l’Italia fa affidamento ancora oggi verranno spente entro il 2025. La loro riattivazione è dovuta al conflitto inaspettato tra Ucraina e Russia per mantenere attivo al meglio il sistema elettrico e produttivo italiano.

Per un futuro solido, le centrali nucleari non possono rappresentare la soluzione primaria in quanto occorrono in media 8-10 anni per costruirne una e, inoltre, bisognerebbe seguire un lunghissimo iter burocratico dal quale è impossibile svincolarsi.

Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, e la relativa transizione energetica in Italia, il Ministero dell’Ambiente si è posto degli obiettivi di produzione da rinnovabili da raggiungere entro il 2030. Nonostante l’introduzione di circa 6 milioni di veicoli elettrici, sarà necessario triplicare le quantità di fotovoltaico e duplicare quelle di eolico rispetto al 2019 perché ciò che abbiamo ora non è purtroppo sufficiente per far fronte alla grave situazione che si è venuta a creare di recente. Massardo spiega come ci sia in generale un pesante ritardo nello sviluppo delle FER per poter raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2030.

Investire sulle rinnovabili permetterebbe di contare su un’importante indipendenza energetica e garantirebbe una maggiore stabilità del prezzo del gas.

Va inoltre rivisto l’intero sistema dei trasporti dato che utilizzano circa il 22% dell’energia importata e prevalentemente derivata da fonti fossili. Ecco perché bisogna implementare l’elettrico, ma anche l’idrogeno verde e biocarburanti green.

 Fonte: infobuildenergia.it

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